Il Raboso è un vitigno autoctono dell'area della Piave; l'attuale zona di produzione comprende i comuni da Conegliano a Vazzola, da Ormelle a Cimadolmo e da Oderzo a San Donà di Piave. L'origine di questo vitigno è molto antica, precedente alla conquista della Gallia da parte di Roma. La prima fonte scritto riguardo al Raboso è Plinio il Vecchio (23-79), il quale parla nella Naturalis Historia di un vino dal colore particolarmente intenso, che richiama il colore della pece. Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente si perde la vocazione vitivinicola in Veneto. Nel XV secolo, con l'espansione della Serenissima Repubblica di Venezia nella terraferma, riprende la produzione e il culto del vino: Venezia inizia a richiedere una quantità sempre maggiore di vino e il Raboso divente il "vin da viajo": oltre ad essere consumato dai patrizi veneziani, veniva esportato anche in Oriente e nel Nord Europa. Agostinetti da Cimadolmo (1597-1682) nei "Cento e dieci ricordi che formano il buon fattore di villa" descrive in modo accurato il Raboso, come aspro, molto strutturato e "rabbioso". Nel 1881 Antonio Carpené nomina il Raboso come la più importante varietà del Veneto Orientale, infatti fino al 1949 è il vino più prodotto in zona, ma dagli anni '60 subisce un drastico calo di produzione, a favore di varietà più richieste dal mercato: ciò ne implica un notevole calo di produzione. Il descrittore che caratterizza il Raboso è la marasca, che seppur con diverse sfumature e intensità contraddistingue tutte le varianti di Raboso prodotti nell'alta e nella bassa Pianura; altri descrittori tipici sono la mora, il lampone e i frutti di bosco in alcuni casi. Il vino si contraddistingue anche per il suo alto contenuto di antociani: quando è giovane ha il tipico colore rosso rubino intenso. Il Raboso è da sempre presente tra le nostre produzioni; sia nella tradizionale versione, corposo, strutturato , dal colore rosso intenso e dai sentori di marasca e frutti rossi e in una variante molto particolare: dal 2016 infatti produciamo il San Martìn, un Raboso vivace, leggermente frizzante, dal colore rosso rubino scarico, ottimo per gli aperitivi e gli antipasti, da servirsi rigorosamente fresco. Giulia Camerin
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